venerdì 5 dicembre 2008
Fotografica 08
Nel week end tra il 27 novembre al 30 novembre si è tenuta a Milano la manifestazione chiamata "Fotografica 08".
Organizzata dalla Canon Fotografica 08 è stata una specie di festival della fotografia.
Una vera e propria pacchia per gli amanti della delle immagini, delle macchine fotografiche e della fotografia in generale.
Ci sono state mostre, convegni, dibattiti e workshop aperti a tutti e (soprattutto) gratuiti. E poi per chi si prenotava per tempo (io non ci sono riuscito) c'era la possibilità di portare il proprio portfolio e mostrarlo a membri del G.R.I.N., Gruppo Redattori Iconografici Nazionale. Una esperienza unica!:-)
I workshop e corsi sono stati di vari livelli, differenziati; ci sono stati corsi di fotografia digitale sia per i principianti sia per gli esperti; esercitazioni pratiche con macchine fotografiche professionali che si potevano richiedere e avere, e poi avere la possibilità di fotografare dei modelli (sia modelle sia modelli: evviva la parità :->).
La sede principale per la manifestazione è stata FORMA, Centro Internazionale di Fotografia.
Secondo alcuni questa manifestazione non è stata molto bella nè importante, pochi VIP presenti e mostre non molto speciali... per quanto mi riguarda mi sono divertito! Sono entrato in contatto con il mondo della fotografia, tutti potevano parlare con tutti, amanti della fotografia, professionisti, tecnici, non c'erano barriere: e secondo me questa è stata la cosa più importante!!
Poi io ho avuto occasione di vedere la neve a Milano e dormire da un mio carissimo amico... che cosa si può chiedere di più alla vita??:-)
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mercoledì 26 novembre 2008
La prigione
LA PRIGIONE
Apro il cancello della mia prigione.
Entro; lentamente muovo le mie gambe. Il cancello si è chiuso dietro di me.
Di mia spontanea volontà, mi dirigo verso la mia cella. Apro un altro cancello. Delle scale. La prima rampa... poi la seconda... ci siamo. Due passi. Uno, due.
La chiave scivola nella toppa: è la sua. Giro la chiave e apro la porta: sono a casa.
giovedì 9 ottobre 2008
Lo scatto perfetto
Henri Cartier-Bresson per me è sempre stato un punto di riferimento per la fotografia.
Mi rendo conto che una affermazione del genere sia quasi banale, ma ciò che ho sempre apprezzato oltre al suo incredibile "occhio", è stata la sua ricerca per uno "scatto perfetto", il lavoro che c'era dietro lo scatto "finale"... questa pomposa introduzione per illustrare (semplicemente) come dietro lo scatto "finale" di Nascita di Venere Moderna ci sono altri tre scatti precedenti.
Qui ho inserito solo due foto scattate a pochi secondi di distanza.
Nella prima foto la sagoma della donna è appena visibile ma ingrandendo la foto (clickando) è già visibile.
Ps: in questa sequenza di scatti per me sembra sempre incredibile, bellissima, affascinante, l'attività e la vitalità dei bambini... incredibile!
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martedì 30 settembre 2008
L'ultima tempesta
Non so se qualcuno si è incuriosito dal mio riferimento al film di Greenaway... comunque l'ho trovato su YouTube in inglese; bastano le immagini (anche se sono così sgranate) e poi la musica di Michael Nyman... :-)
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Venere
Sono tre settimane che voglio pubblicare questo post: "La nascita di Venere Moderna".
Già da sola, senza titolo, senza pensiero, senza nessun collegamento logico, questa foto mi provoca una grande emozione.
Poi ri-guardandola i pensieri si infittiscono. Non so se avete mai visto "L'ultima tempesta"di Greenaway, il film si apre con un piano sequenza per me fenomenale che è, nella mia interpretazione, la visualizzazione della ispirazione e della creazione dell'autore nella fase di scrittura (tra le tante cose che significa quell'inizio, molto più complesso e ricco di implicazioni). Tutto quel movimento congelato nello scatto, tutti quei ragazzini a parlare, quasi ad annunciare, a schiera (aperti) per fare lo spazio, ad indicare quasi la strada per uscire; tutto quel fumo, poi: da dove arriva questa donna? in questo spazio così alieno, così altro, senza alcuna caratterizzazione...
Forse non sono stato abbastanza chiaro, ma la suggestione e i pensieri sono tanti...
Eppure non mi decidevo a scrivere e pubblicare il post. Allora mi sono messo ad osservare con più attenzione la mia foto. Mancava forse qualcosa?
Ho fatto delle modifiche ho estremizzato tutto come ho sempre fatto quando utilizzo il bianco e nero anche nello scatto... e ora sono più soddisfatto!
Non so se qualcuno vorrà dire la sua... io alla fine ho inserito tutte e due.
ps: lo scatto originale era in seppia, il bianco e nero è la foto modicata.
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mercoledì 10 settembre 2008
Il sole
IL SOLE
C'era una volta una bella professoressa di nome Ida. Tutti i giorni andava a scuola per interrogare i suoi alunni e viveva felice e contenta.
Un bel giorno Ida volle sentire Rosy che non sentiva da tanto tempo. Rosy disegnava.
"Dai Mariarosaria, è molto tempo che non ti sento, è molto tempo che non mi dai un segno di vita." disse Ida con tono scherzoso. Rosy alzò il suo dolce visino, impugnò la penna che aveva fra le dita e la scagliò verso la sorridente Ida: la penna attraversò tutto il grand'occhio verde di Ida; fu istantaneo, mortale.
Così Ida sentì il segno di Rosy e ne fu talmente colpita che perse la sua vita. Rosy calò la testa, prese un'altra penna e tornò a disegnare bambini che giocano a palla al tramonto. Il sole era la testa di Ida.
Questo è il secondo racconto che ho scritto. Il primo non mi piaceva, non era molto bello, alla fine l'ho perso. Dopo un po' ho scritto questo racconto e da quel momento ho raccolto sempre i miei scritti...
...io appartengo a quella schiera di persone che scrivono e che pensa che chi ha scritto non dovrebbe parlare troppo, però voglio dire due cose collaterali.
Quando scrissi questo racconto ascoltavo molto i Genesis, mi piacevano molto sia le musiche sia l'ironia (che trovavo molto inglese) dei loro testi. Questa copertina ha suggestionato molto l'evoluzione della narrazione di questo racconto.
Scritto in dieci minuti lo considero ancora un racconto molto divertente, una piccola fiaba nera... per certi versi quasi minimalista... ma... è vero! ho parlato troppo... ma si sa! chi scrive mente per mestiere!
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martedì 26 agosto 2008
Immagini e foto
La fotografia insieme alla scrittura rappresentano le mie passioni più alte... e tutte e due si fondono nel cinema. Il mio amore per il cinema.
La mia prima macchina fotografica è stata una reflex... e avevo solo tredici anni.
Francamente non ricordo se la passione per la scrittura "in astratto" è nata prima, ma sicuramente il primo rullino scattato è venuto prima del primo racconto... ancora oggi rivedendo quelle prime foto mi vergogno.
Comunque è andata così e francamente le due passioni le sento strettamente legate. Intimamente legate. La mia voglia di vedere le cose che mi sono di fronte, la mia ricerca di una forma essenziale eppure incisiva.
Nelle prime foto cercavo forme perfette, soprattutto panorama, senza uomini, senza persone; finché non sono cambiato, finché non mi sono reso conto che le mie foto erano "vuote". Da quel momento (e probabilmente è anche il momento in cui ho cominciato anche a scrivere) ho cominciato a vedere le persone. Sempre cercando una forma... "perfetta", ma la perfezione che risiede nella imperfezione della realtà, nel caos, e nelle forme che vivono in questo caos, soprattutto sconosciuti quindi.
Non so dove mi porta questo atteggiamento, ma sono molto contento di questi scatti poco perfetti ma dimamici nella loro ricerca. Nella imperfezione del mezzo tecnico (la reflex prima e la digitale poi) sempre lontano da ciò che il mio occhio vedeva e che il mio cervello elaborava. La foto era (è) lontana dalla immagine che avevo nel cervello, ma in quella io rivedevo (rivedo) anche l'immagine "perfetta" del mio cervello, un po' camuffata ma c'è, e mi va bene così!
domenica 3 agosto 2008
Sentirsi fuori posto
"Artisti" chi sono?
Cosa sono?
Un artista a naso dovrebbe essere un produttore di arte.
Sono a un convegno, il tema è l'artista.
Tanti sono gli artisti, qui e ora intorno a me. Parlano, sorridono e fumano. E parlano d'arte. Alcuni dicono pure come produrre arte...
Io sono un artista?
No, dico sul serio: sono un artista?
Ho sempre pensato di essere un artista. Produco arte? Forse sì. Scrivo; mi interrogo sull'arte; cerco una forma, continuamente... forse sono un artista.
...e allora perché mi sento così estraneo in questo spazio?
(Is There Anybody Out There? ....:->)
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venerdì 11 luglio 2008
Appartenenza a un club...
Mi rendo conto che questa riflessione è sin troppo personale, ma è anche vero che la rottura dell'hardisk è così personale e intima che potrebbe essere un elemento universale... a chi non è mai successa la rottura? chi non tema che possa succedere? la paura, lo sconforto di aver perduto dati, documenti personali che si credava al sicuro nel supporto digitale... l'hardisk di un portatile poi è così riservato e privato... direi "interno" che racchiude e rappresenta nelle sue tracce circolari e magnetiche testonianze che potremmo accostare ai cerchi che si trovano nel tronco degli alberi, tracce di vita.
Poi la rottura!
La rottura dell'hardisk potrebbe essere accostata, seguendo il nostro ragionamento, a una morte, una perdita violenta e terribile.
Nessuno può capire questo sentimento, nessuno può comprendere lo sconforto che assale quando si è rotto un hardisk... si perde sangue, tanto sangue, in un colpo solo!
...
Il backup. Il ripristino dal backup seppure sia un processo meccanico, io lo vivo come un'esperienza religiosa. Ho visto rinascere e riprendere vita lo stesso portatile... dopo la sua morte, dopo la sua operazione al cervello... ha del miracoloso.
Il mio hardisk me lo sono portato dietro, seppure sia rotto i miei dati, i miei documenti, il mio sangue, sono ancora in quella scatolina.... e non vorrei che qualcuno trovasse il modo per aprire questo strano vaso (di Pandora?)...
mercoledì 9 luglio 2008
La luce...
lunedì 7 luglio 2008
Per la serie la fortuna...
Per la serie la fortuna... è cieca ma la sfiga ci vede benissimo!
Come si può intuire... mi si è rotto l'hardisk del portatile, il mezzo con cui lavoro e come si può intuire tutte le mie cose erano là... quindi difficoltà e molta depressione...
Comunque l'hardisk è ora finalmente in riparazione... o meglio il portatile è in riparazione. Verrà sostituito il disco rotto.
Questa foto NON è mia... tutte le mie foto sono là. Nel disco rotto. Appena riavrò l'hardisk cercherò di riutilizzare le mie cose...
....
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venerdì 16 maggio 2008
Altrove c'è vita (?)
E' passato tanto tempo? Un mese a volte trascorre troppo velocemente....
Allora mi infilo in questa produzione post-moderna, in una bella catena bloggante su invito di Lazydiesel.
Da buon post-modernista copio le regole e cioè:
Il giochino si compone di poche regole che vado ad elencare di seguito:
-
indicare il link di chi vi ha coinvolti;
-
inserire il regolamento del gioco sul blog;
-
citare sei cose che vi piace fare;
-
coinvolgere altre sei persone;
-
comunicare l'invito sul loro blog.
Allora.
- Oggi mi è piaciuto preparare il caffè con la mia caffettiera napoletana. Prepararla al mattina e poi dopo pranzo per chi aveva mangiato con me;
- mi è piaciuto accendere le mie pipe; prepararle, caricarle, fumarle, pensare mentre fumavo, svuotarle;
- è piaciuto sentire una persona importante per me;
- piaciuto sentire una persona vicina essere felice;
- sentire che a volte non serve dire niente a una persona che ti conosce da quindici anni, per capire che ha capito che sei incazzato e senza fare riferimento a niente in particolare riesce a farti ridere...
E ora il passaggio di testimone... io non conosco bloggler (a parte Lazy ovviamente...) al momento.... aspettando che si attrezzino, li cito:
Alice, che seppure è in un mondo lontano, ha due palle tante, per poter affrontare tutto e tutti;
Dany, che seppure sia citato, continua a volermi bene;
Z....a, che si è attrezzata con una buona corazza;
C....a, piccola adorabile sensibile 'combina-guai';
MV, nonostante la distanza nel tempo e nello spazio, ci siamo.
E con questo abbiamo concluso.
Lazy abbiamo eseguito il nostro compito? :-)
mercoledì 7 maggio 2008
Regole di coppia
Spesso mi chiedo se le foto che faccio riescano ad esprimere ciò che vedo, penso, associo al momento dello scatto.
La coppia è un continuo "lavoro in corso"... è un miracolo se due persone decidono di stare insieme. Il cammino è pieno di percorsi 'unici' e cartelli 'stradali'...
...è già intrinseco difficile 'essere una coppia'... poi decidere di creare, seguire, fare altre regole è da pazzi... ma le persone hanno sempre un lato di pazzia... e cercano sempre di creare nuove regole e sperimentarla. Se non si coinvolgesse un'altra persona probabilmente il danno sarebbe minore.... mah! Misteri dell'uomo e della donna.
Forse sono stato troppo caustico:-)
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domenica 4 maggio 2008
Incontri/scontri
Questa foto ai miei occhi ha qualcosa di inquietante.
Certo risiede nell'ovvio, probabilmente. Un'anziana e un ragazzino.
Ma secondo me l'inquietante è nel fatto che si stanno 'osservando'. L'anziana continua a camminare, non è statica; mentre il ragazzino si è fermato, congelato nel momento di attesa. Di cosa?
Che cosa succederà quando si incontreranno?
....
Naturalmente la mia mente poco ordinata salta subito a un capolavoro di Cronenberg, Crash.
Ad una visione superficiale non vediamo corpi che si contorcono, né lamiere metalliche si deformano... ma ne siamo certi? Le metamorfosi del corpo partono, cominciano, da dentro, invisibili, quando si manifestano ormai è tardi.
Chi dei due è il mostro in un film dell'(h)orrore?
...mi accorgo con paura che volevo scrivere d'altro eppure l'immagine mi ha portato 'altrove'. In un territorio dove non basta un solo post.
martedì 15 aprile 2008
giovedì 10 aprile 2008
Parole 2
Ancora parole.
Quando si scrive c'è una ricerca assidua della parola, della parola perfetta.
Francamente non so se è così per tutti. So che esistono persone che non hanno problemi a scrivere. Si siedono, prendono la penna, foglio bianco e scrivono. Così. Come in un fiume. Per me invece non è mai stato così.
E' sempre stato un lento avvicinamento attraverso la ricerca, la ricerca della parola più precisa. l'espressione che traducesse ciò che sentivo.
Una volta ho letto che dietro la prima parola che ci viene in mente esiste un'altra, più precisa, più vera, più autentica.
Pare che gli artisti non siano mai contenti delle loro creazioni. La forma che ha tradotto l'idea, l'immagine del pensiero, le è solo vagamente parente...
Dopo essere operato due volte al cervello
dopo che per due volte hanno bucato la testa, sangue colato, e altro esserino ancora là
nella mia testa...
be' per me la ricerca della parola perfetta
è diventata un po' più difficile
quasi una ossessione.
lunedì 17 marzo 2008
Parole
Dove si nascondono le parole?
Esiste forse un serbatoio?
O forse ci sono delle sinapsi particolari che scelgono le parole da dire, scrivere? ma ritorniamo sempre alla prima domanda: dove si nascondo le parole tra le quali scegliamo?
Quando mi hanno aperto la testa per eliminare il tumore ho pensato, sognato, che oltre al mio sangue colassero via sul lettino freddo della sala operatorio anche le mie parole.
Dopo la prima operazione ho sognato che le parole grigie e sbiadite si tuffassero in un mare per poi riemergere colorate e scintillanti.
Immediatamente dopo la seconda non riuscivo a pronunciare una sola parola. Forse il lago si era disseccato, era colato via. Poi lentamente si era di nuovo riempito; ma si trattano delle stesse parole?
Una bella raccolta di parole dispersa; senza droghe o alcool a bruciare le sinapsi e la memoria, solo un piccolo sasso di carne... be' mi sono perso il divertimento...
...resta la paura che il buco sia ancora aperto, e goccia dopo goccia le parole scivolino fuori; colino da un filtro che non ritiene più tanto bene...
Esiste forse un serbatoio?
O forse ci sono delle sinapsi particolari che scelgono le parole da dire, scrivere? ma ritorniamo sempre alla prima domanda: dove si nascondo le parole tra le quali scegliamo?
Quando mi hanno aperto la testa per eliminare il tumore ho pensato, sognato, che oltre al mio sangue colassero via sul lettino freddo della sala operatorio anche le mie parole.
Dopo la prima operazione ho sognato che le parole grigie e sbiadite si tuffassero in un mare per poi riemergere colorate e scintillanti.
Immediatamente dopo la seconda non riuscivo a pronunciare una sola parola. Forse il lago si era disseccato, era colato via. Poi lentamente si era di nuovo riempito; ma si trattano delle stesse parole?
Una bella raccolta di parole dispersa; senza droghe o alcool a bruciare le sinapsi e la memoria, solo un piccolo sasso di carne... be' mi sono perso il divertimento...
...resta la paura che il buco sia ancora aperto, e goccia dopo goccia le parole scivolino fuori; colino da un filtro che non ritiene più tanto bene...
sabato 15 marzo 2008
Non avrei dovuto
Non avrei dovuto.
Mi pesa ancora, ricordo
delizioso, bruciante
nello stomaco,
l’atto della mano
alla bocca, naturale
all’apparenza.
E questa notte si colora
di rosso e di arancio
allucinazione del
frutto poco proibito
ed acido.
L'inizio di qualsiasi cosa è sempre una delle cose più difficili, anche se si hanno già in testa i punti fermi.
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