martedì 30 settembre 2008

L'ultima tempesta




Non so se qualcuno si è incuriosito dal mio riferimento al film di Greenaway... comunque l'ho trovato su YouTube in inglese; bastano le immagini (anche se sono così sgranate) e poi la musica di Michael Nyman... :-)

Venere


Sono tre settimane che voglio pubblicare questo post: "La nascita di Venere Moderna".
Già da sola, senza titolo, senza pensiero, senza nessun collegamento logico, questa foto mi provoca una grande emozione.
Poi ri-guardandola i pensieri si infittiscono. Non so se avete mai visto "L'ultima tempesta"di Greenaway, il film si apre con un piano sequenza per me fenomenale che è, nella mia interpretazione, la visualizzazione della ispirazione e della creazione dell'autore nella fase di scrittura (tra le tante cose che significa quell'inizio, molto più complesso e ricco di implicazioni). Tutto quel movimento congelato nello scatto, tutti quei ragazzini a parlare, quasi ad annunciare, a schiera (aperti) per fare lo spazio, ad indicare quasi la strada per uscire; tutto quel fumo, poi: da dove arriva questa donna? in questo spazio così alieno, così altro, senza alcuna caratterizzazione...
Forse non sono stato abbastanza chiaro, ma la suggestione e i pensieri sono tanti...

Eppure non mi decidevo a scrivere e pubblicare il post. Allora mi sono messo ad osservare con più attenzione la mia foto. Mancava forse qualcosa?
Ho fatto delle modifiche ho estremizzato tutto come ho sempre fatto quando utilizzo il bianco e nero anche nello scatto... e ora sono più soddisfatto!





Non so se qualcuno vorrà dire la sua... io alla fine ho inserito tutte e due.

ps: lo scatto originale era in seppia, il bianco e nero è la foto modicata.

mercoledì 10 settembre 2008

Il sole



IL SOLE

C'era una volta una bella professoressa di nome Ida. Tutti i giorni andava a scuola per interrogare i suoi alunni e viveva felice e contenta.
Un bel giorno Ida volle sentire Rosy che non sentiva da tanto tempo. Rosy disegnava.
"Dai Mariarosaria, è molto tempo che non ti sento, è molto tempo che non mi dai un segno di vita." disse Ida con tono scherzoso. Rosy alzò il suo dolce visino, impugnò la penna che aveva fra le dita e la scagliò verso la sorridente Ida: la penna attraversò tutto il grand'occhio verde di Ida; fu istantaneo, mortale.
Così Ida sentì il segno di Rosy e ne fu talmente colpita che perse la sua vita. Rosy calò la testa, prese un'altra penna e tornò a disegnare bambini che giocano a palla al tramonto. Il sole era la testa di Ida.


Questo è il secondo racconto che ho scritto. Il primo non mi piaceva, non era molto bello, alla fine l'ho perso. Dopo un po' ho scritto questo racconto e da quel momento ho raccolto sempre i miei scritti...
...io appartengo a quella schiera di persone che scrivono e che pensa che chi ha scritto non dovrebbe parlare troppo, però voglio dire due cose collaterali.
Quando scrissi questo racconto ascoltavo molto i Genesis, mi piacevano molto sia le musiche sia l'ironia (che trovavo molto inglese) dei loro testi. Questa copertina ha suggestionato molto l'evoluzione della narrazione di questo racconto.
Scritto in dieci minuti lo considero ancora un racconto molto divertente, una piccola fiaba nera... per certi versi quasi minimalista... ma... è vero! ho parlato troppo... ma si sa! chi scrive mente per mestiere!