giovedì 26 febbraio 2009

Come in un film



Serie B


Come in un film


Oggi deve essere una giornata proprio strana!
Sono sul treno che mi porterà alla mia meta finale.
Suono della partenza; lungo e alto. Si chiudono le porte. Controllo l'orologio, un minuto prima dell'orario. Sorrido, ha dell'incredibile. Il treno con un sussulto iniziale comincia lentamente a muoversi.
Vedo attraverso il finestrino due ragazzi di colore rincorrere il treno cominciando a gesticolare, ad urlare. Ricostruisco mentalmente: sono scesi per fumare e quando il treno è partito non erano pronti.
Urlano e gesticolano. Urlano urlano. Il signore di fronte a me poggia il libro che sta leggendo, si alza, apre il finestrino, prende le valigie e comincia buttarle fuori. Spalanco gli occhi. Mi chiedo se stanno filmando un film. Mi giro intorno, ma non vedo nessuna telecamera. E neanche macchine fotografiche che immortalano l'azione. Solo io me ne accorgo?
Penso subito a Totò che butta le valigie e la scaletta dal treno per fare posto. Sorrido. La vita è più di un film. Una per una le valigie e le buste sono buttate fuori dal finestrino. Si sente un urlo ormai sempre più lontano: grazieee!!
Il treno ha ormai preso velocità. Tutti sono seduti; qualcuno sonnecchia. Il signore si siede di nuovo riprende il libro e sembra tornare nella sua lettura.

Sì la vita è decisamente più dell'arte.

sabato 14 febbraio 2009

Un lungo viaggio


serie B

Un lungo viaggio

...
1, 2, 3... Spesso succede di aprire gli occhi, guardarsi in giro e non capire dove essere; ma la cosa più grave è non ricordare che giorno è e se ci sono appuntamenti, se ci sono cose da fare. 4, 5...
Sono secondi, minuti, quasi di panico. 6, 7, 8...
Il più delle volte non è grave. 9, 10, 11...
...12, 13...
Quando ho aperto gli occhi, mi sono ricordato che li avevo aperti anche quando fuori era ancora buio; ora il sole c'è, una bella luce filtra dalla finestra.
9,20. Una buona ora per svegliarsi. Ma una domanda si è fatta strada tra i miei pensieri: perché avevo aperto gli occhi quando non c'era luce?
Mi guardo intorno con più attenzione e d'improvviso mi ritorna in mente il motivo: sulla porta vedo la mia valigia rossa. Il mio viaggio. Il mio treno. 9,54. Per questo motivo odio dormire prima dei viaggi; ti addormenti, entri in coma e non sai se ti sveglierai più! Meglio partire quando il sole non ha ancora preso servizio! Le 6 è l'orario migliore per partire!

Sono le 9,32 sono pronto ma neanche con un elicottero per giungere in stazione riuscirei a prendere quel treno. Peccato! Il mio primo treno ad Alta Velocità...
Ho un'idea. Disperata, ma unica, considerando che non l'ho mai sperimentata prima: cambio di prenotazione.
Il numero assistenza della Ferrovie italiane non è semplice da trovare; probabilmente rendono tutto più difficile sperando di diminuire le telefonate; non deve essere divertente essere chiamati da persone inviperite per un treno non arrivato o da persone come me completamente incapaci.
9,44. Come prevedibile nessuno mi risponde. Un alone di tristezza comincia a prendere piede tra i miei pensieri. Navigo senza uno scopo sul sito ferroviadellostato.it mentre ho in mano la cornetta... finché non trovo la possibilità di fare il cambio on-line! Alé! forse sono salvo!
9,48: ce la posso fare!
Metto i numeri, click e... niente! Come niente? La pagina di Firefox mi dice che non sono collegato.
9,50. Ci metto qualche momento ad elaborare un piano. Vado al router: spento. Seguo il filo, tolgo la spina e la rimetto. Il router si riaccende, la spia wireless è di nuovo verde e mentre mi chiedo come diavolo si è spento il router, finisco la procedura. Fatto! Treno Alta Velocità alle 11,54: sono stato bravo.
Mi rilasso, mi pulisco dal sudore sulla fronte.
Ma la sensazione di benessere dura poco. Mio padre comincia a martellarmi peggio di una sveglia. La sveglia puoi sempre spegnerla, buttarla giù per strada.
Per non sentire le sue raccomandazioni, le sue sollecitazioni a non perdere di nuovo il treno, decido di scendere un'ora e un quarto prima della partenza.
Però quando prendo la metro mi rendo conto che si è trattata di una decisione troppo affrettata: ho dimenticato il pranzo, l'acqua, il dolce. Oltre sei ore per arrivare a Brescia; comincio a sentire già fame! Spero che mio padre si senta al meno un po' in colpa!
Quando arrivo in stazione manca un'ora alla partenza. Per lo meno il treno è già al binario.
Prendo posto seguendo le indicazioni della nuova prenotazione e sbircio i dati del vecchio biglietto: carrozza 6 posto 66. 666! il numero della bestia!
Questo viaggio sarà molto lungo mi sa.